Quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario del Manifesto di Ventotene. Per rendere le nuove generazioni consapevoli e partecipi della visione degli Stati Uniti d’Europa, è necessario tenere viva e mantenere attuale la narrazione sulla nascita dell’Europa, volgendo lo sguardo al Manifesto di Ventotene, redatto con l’intento di contrastare i nazionalismi e le guerre e di creare un’Europa federale libera e unita. Conoscere e comprendere il Manifesto di Ventotene significa riscoprire le origini della nostra storia, per tracciare con chiarezza la via del futuro, grazie ad una testimonianza fondamentale del nostro passato. La libreria editrice Ultima Spiaggia, per celebrare questo importante anniversario e contribuire alla diffusione della memoria dei padri fondatori e delle madri fondatrici, ha pubblicato nel mese di luglio 2021, nella collana Granelli di sabbia, il Manifesto di Ventotene «Per un’Europa libera e unita» in una duplice edizione bilingue: italiano e inglese, con la presentazione di Josep Borrell; italiano e francese, con la presentazione di Enrico Letta. Entrambe le edizioni sono corredate dalle introduzioni di Lucio Levi e Pier Virgilio Dastoli. Di seguito due brevi passaggi dalle presentazioni.

«A ottant'anni dalla redazione della prima versione del Manifesto per un'Europa libera e unita (1941), la sua rilettura continua a sorprendere per l'attualità dell’analisi e per la chiaroveggenza delle proposte programmatiche. È sorprendente come questo testo, scritto al culmine dell'espansione nazista nel continente da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, insieme alla prefazione di Eugenio Colorni (1944), e diffuso clandestinamente nell'Europa occupata, costituisca ancora oggi, 80 anni dopo, una roadmad per la costruzione europea.» Josep Borrell Fontelles

«Il Manifesto per un’Europa libera e unita o Manifesto di Ventotene compie 80 anni, eppure alcune delle sue più importanti affermazioni non sono mai state così attuali come adesso. Ciò testimonia della lungimiranza dei suoi autori, così come della rilevanza di un testo che è diventato un classico del pensiero politico e un pezzo della storia europea.» Enrico Letta

Le due edizioni sono state presentate assieme al dizionario illustrato “L’ABC dell’Europa di Ventotene” la sera del 2 settembre a Ventotene durante il seminario federalista con la partecipazione di Gerardo Santomauro, Silvia Costa, Lucio Levi, Giulia Del Vecchio e Nicola Vallinoto, curatore della collana Granelli di sabbia, di cui segue l’introduzione ai due volumi.

Quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario del Manifesto di Ventotene. Nel 1941 Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi con Eugenio Colorni seppero immaginare una via di uscita dalla Seconda guerra mondiale mentre il nostro continente era sotto i bombardamenti. La pandemia che ha colpito il mondo intero con oltre tre milioni di vittime dall’inizio del 2020 ci ha fatto tornare indietro al tempo della guerra, anche se non ci sono le bombe e il nemico è invisibile.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affermato che per superare la pandemia oggi dobbiamo trovare lo stesso coraggio che ebbero allora gli autori del «Manifesto di Ventotene». Ecco le sue parole pronunciate il 16 aprile 2020 in un discorso rivolto al Parlamento europeo per promuovere un’azione coordinata per combattere il coronavirus:

Sono convinta che l’Europa possa modellare questo nuovo mondo se lavora insieme e riscopre il suo spirito pionieristico. Per questo motivo cito una frase del «Manifesto di Ventotene» scritta da due dei più grandi visionari italiani ed europei. Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, uno dei nostri padri fondatori. Scrivendo dalla loro prigione su un’isola remota al culmine della guerra, quando ogni speranza di un’Europa unita sembrava persa, ci hanno dato queste parole di fiducia: «È arrivato il momento in cui dobbiamo sapere come scartare i vecchi fardelli, come essere pronti per il nuovo mondo che sta arrivando, che sarà così diverso da quello che abbiamo immaginato».

Dopo questo discorso le istituzioni europee hanno approvato un piano di ripresa denominato Next Generation EU, finanziato per la prima volta da un debito comune che dovrà essere ripagato con tasse europee sui colossi digitali e finanziari e sulle emissioni inquinanti. È un passo in avanti nel processo di integrazione europea lungo il percorso indicato da Altiero Spinelli: un’unione fiscale con un debito comune e risorse proprie europee. Come sappiamo il Recovery plan è uno strumento provvisorio. Occorre farlo diventare permanente. A questo proposito la Conferenza sul futuro dell’Europa è un’occasione da non perdere per riscrivere le regole dell’Unione Europea e avvicinarci al nuovo mondo immaginato a Ventotene.

Anche il neopresidente del Parlamento europeo, David Sassoli, appena eletto, intervenendo in aula a Strasburgo il 3 luglio 2019, ha ricordato il legame ideale che collega l’Europa all’isola pontina:

Dobbiamo recuperare lo spirito di Ventotene e lo slancio pionieristico dei Padri Fondatori, che seppero mettere da parte le ostilità della guerra, porre fine ai guasti del nazionalismo dandoci un progetto capace di coniugare pace, democrazia, diritti, sviluppo e uguaglianza.

Il filosofo Étienne Balibar ci ricorda giustamente che per rifondare in modo radicale l’Europa occorre un’azione collettiva:

Per farlo più che di un Jean Monnet, di un Charles de Gaulle o di un Willy Brandt, abbiamo bisogno di un Altiero Spinelli o di una Ursula Hirschmann, moltiplicati per dieci o per cento, capaci di redigere un nuovo Manifesto di Ventotene per affrontare il mondo del XXI secolo.

Parlare di un’Europa libera e unita, oggi, è inutile se non si allarga lo sguardo al mondo intero. Il pianeta, infatti, è attraversato da crisi multiple e interdipendenti che affliggono gli oltre sette miliardi di persone che lo abitano: diseguaglianze crescenti, guerre, pandemie, cambiamenti climatici e migrazioni. Per affrontarle adeguatamente bisogna abbandonare lo sguardo nazionale e adottare lo sguardo cosmopolita, come quello di un’astronauta in orbita sulla Terra, che ci mostra come il mondo non abbia confini né barriere se non quelle artificiali prodotte dall’uomo. Per gestire la complessità di una crisi globale occorre una democrazia planetaria multilivello. A partire dal nostro continente, che deve dotarsi di una Costituzione federale per attuare le politiche comuni dell’Unione Europea fino al livello mondiale, dove serve una Costituzione della Terra per ridurre le disuguaglianze, tutelare i diritti umani e gestire i beni comuni globali.

Il progetto Ultima Spiaggia, con la prima e unica libreria presente sull’isola di Ventotene e una casa editrice indipendente che recupera frammenti preziosi di storia locale, è indirizzato ai giovani europei, e in particolare, alla generazione Erasmus, la candidata ideale a prendere il testimone lasciato dagli autori del Manifesto di Ventotene. Per farlo in modo consapevole essi dovranno studiare il passato, arrabbiarsi per le ingiustizie del presente e impegnarsi per cambiare il futuro.

La libreria editrice Ultima Spiaggia intende valorizzare le radici comuni dei suoi fondatori Fabio Masi e Alessia Carpi; esse sono alla base della scelta di aprire una libreria lì da dove sono partiti i nonni materni, e dove dovrebbe volgere lo sguardo l’Europa intera, se vuole avere un futuro luminoso, uno sguardo rivolto alla madre all’origine della sua nascita, Ventotene, attraverso i suoi padri Colorni, Rossi e Spinelli.

Con questo spirito, nell’ottantesimo anniversario del Manifesto di Ventotene la collana Granelli di sabbia ristampa il manifesto «Per un’Europa libera e unita».

Come ci ricordano gli autori del Manifesto di Ventotene, «la via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà!».

  

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