In articoli precedenti de L'Unità Europea abbiamo parlato delle varie proposte in merito alla questione della difesa europea. Negli ultimi mesi progetti in merito sono in continua evoluzione e sembra che la creazione di un primo nucleo di esercito europeo potrebbe essere uno dei piani principali per il rilancio della costruzione europea.

Tutto ciò non è sorprendente osservando l'evoluzione della politica internazionale come ad esempio la presidenza Trump. Con Trump un'accelerazione del ritiro degli USA dallo scenario europeo e mediterraneo è un fatto acclarato.

Proprio per questo motivo e per la situazione ai suoi confini l'Europa deve tornare a pensare alla sua difesa.
Ci sono solo due scelte o il riarmo nazionale o quello europeo nel suo insieme.

Quest'ultimo è ancora un progetto sulla carta, ma il primo è già iniziato.

Poche settimane fa la Svezia ha ripristinato la leva obbligatoria (stavolta anche per le donne) dopo che era stata abolita sette anni fa (Corriere della Sera- “In Svezia torna la leva obbligatoria (per paura dei russi)” 3/03/2017). Questo fatto straordinario, che fa capire che non esistono più isole felici, è dovuto alla sensazione di insicurezza che le tensioni con la Russia stanno provocando nel Baltico. Esperti svedesi hanno considerato vari scenari e hanno concluso che l'isola di Gotland, punto strategico del baltico, non è difendibile al momento dall'esercito svedese in caso di invasione russa. Il fatto che questa invasione sia imminente o meno è irrilevante. Lo stato svedese è obbligato in qualche modo a far fronte a questo rischio a prescindere dalla probabilità della sua realizzazione pratica.

Anche la Finlandia sta lentamente abbandonando la sua neutralità e pensando ad un ingresso nella NATO (East Journal-Svezia e Finlandia verso la NATO? Gli effetti collaterali della dottrina Putin 24/02/2014). Il governo tedesco ha dichiarato che arriverà, anche se molto lentamente, al famoso 2% di spesa militare richiesta dagli USA (Il Post - “La Germania vuole aumentare le spese militari” - 16/03/2015).
In questo modo la Germania nel medio periodo ridiventerà il primo esercito d'Europa.

In Italia Matteo Salvini ha proposto la possibilità di reintrodurre la leva militare obbligatoria.

Una politica coerente per un nazionalista. È chiaro che per fare una politica di potenza è necessario un esercito forte. Anche le politiche familiari proposte dalla Lega e dal Front National sono assolutamente funzionali a questo scopo. Serve carne da cannone, care donne italiane ed europee, quindi, figliate! Questo è il vero messaggio della Lega in salsa salviniana.

Che cosa succederà però in un'Europa riarmata e dove l'UE non esisterà più?

Una possibile visione ce la sta offrendo il Regno Unito con l'ultima querelle su Gibilterra. Dove l'uscita infelice di un parlamentare britannico (The Guardian-Theresa May would go to war to protect Gibraltar, Michael Howard says -2/04/2017), in risposta ad una parte di uno dei primi documenti europei riguardanti la Brexit, ha provocato reazioni di vario genere sia in Spagna sia tra la popolazione britannica. Morire per Gibilterra?! Per alcuni cittadini britannici la risposta è evidente: “un esercito serve a questo! A difendere i nostri interessi e territori!”. Opinioni sentite dal sottoscritto tramite una radio molto famosa per quanto riguarda il dibattito politico nel Regno Unito (LBC-Leading Britain's Conversation ). Il fatto che la Spagna sia un paese della NATO sembra un fatto secondario per alcuni cittadini oltremanica. La Brexit sta scatenando i peggiori istinti nel Regno di sua Maestà.

Chi dice che l'UE non conti per il mantenimento della pace forse dovrebbe ripensarci.

La creazione dell'esercito europeo permetterebbe di evitare una corsa agli armamenti nazionali pericolosa, inefficiente e dispendiosa.

Allo stesso tempo, con la sua sola presenza, permetterebbe: di rispondere alla richiesta di sicurezza dei cittadini, di stabilizzare il Mediterraneo  e di discutere coi russi su un base di parità.

L'esercito europeo potrebbe essere il mezzo di pace più efficace che si sia mai visto nel continente da secoli. La sua non esistenza potrebbe essere la fine della civiltà europea. “Unirsi o perire!” non è male come motto per un esercito.

  

L'Unità Europea

Giornale del

MovimentoFederalista Europeo

Edizione a stampa
Codice internazionale: ISSN 1825-5299
Catalogazione e disponibilità: Catalogo ACNP

 

Edizione online
Codice internazionale: ISSN 2723-9322
Sito Internet: www.unitaeuropea.it

L'Unità Europea su Facebook

Iscriviti alla alla newsletter

 

Sito internet: www.mfe.it

Pagina Facebook del MFE L'MFE su Twitter L'MFE su YouTube

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). E' possibile scegliere se consentire o meno i cookie. In caso di rifiuto, alcune funzionalità potrebbero non essere utilizzabili. Maggiori informazioni