Osare più progresso” (Mehr Fortschritt Wagen) è il titolo del programma del nuovo governo tedesco a guida del cancelliere Olaf Scholz. Un titolo che a mio avviso coglie l’essenza del patto politico alla base della c.d. “coalizione semaforo” tra socialdemocratici, verdi e liberali. Nel programma hanno trovato spazio proprio le aspirazioni progressiste di ciascun partito, creando una sintesi di grande livello tra le varie posizioni politiche e priorità.

Questo programma assume maggior risonanza e interesse fuori dai confini tedeschi proprio grazie al capitolo (settimo) intitolato la “La responsabilità tedesca per l’Europa e per il mondo”, in quanto fissa l’obiettivo di dare impulso al processo d’integrazione europea per dotare l’Unione Europea di sovranità effettiva (o strategica, come viene da essi individuata), conditio sine qua non per la risoluzione dei problemi che attanagliano la Germania.

I radicali cambiamenti che la Germania sta fronteggiando non possono essere risolti su base nazionale. Agiamo all’interno della coscienza europea, collocata nel progetto storico di pace e libertà che è l’Unione Europea. Un’Ue saldamente democratica, capace d’agire e strategicamente sovrana è il fondamento della nostra pace e del nostro benessere.”

Il fatto che la principale economia del nostro Continente sia consapevole che fuori dal progetto europeo la Germania non ha futuro è di un’evidenza cristallina per Olaf Scholz, neo Cancelliere tedesco e leader del partito socialdemocratico SPD (Sozialdemokratische Partei Deutschlands). Scholz è stato già ministro delle finanze sotto il governo Merkel IV, governo che ha dovuto far fronte alla drammatica crisi pandemica, che ha dimostrato ancora più chiaramente l’impraticabilità della via nazionale come risposta a problematiche impossibili da risolvere con politiche nazionali e che eludono i confini dei singoli Stati membri.

Infatti oltre alla soluzione del problema sanitario e alla ripresa dell’economia, rientra anche la sfida della crisi climatica, individuata dal partito dei Verdi (Grünen) come la principale sfida del nostro tempo, e che sta mostrando i primi seri effetti, minacciando drammatiche conseguenze nei prossimi decenni. Proprio in tema di cambiamento climatico sono infatti elencate nel programma di governo le azioni che verranno prese per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica dello stato tedesco entro il 2045, fissato dalla nuova legge tedesca sul clima; ma c’è consapevolezza che se i restanti stati membri dell’Ue e gli altri attori politici mondiali non saranno in grado di ottenere i medesimi risultati in tempi simili - per la mancanza di un’economia forte in grado di sostenere la transizione ecologica o per l’assenza di una volontà politica - i tedeschi verrebbero comunque investiti dalle ripercussioni del riscaldamento globale.

Rientra nelle sfide di dimensioni sovra nazionali la difesa della democrazia e dello stato di diritto, particolarmente care al terzo partito della coalizione, i liberali dell’FDP (Freie Demokratische Partei) e minacciate dalle potenze mondiali non democratiche quali Cina, Russia e Turchia.

I tre partiti al Governo hanno ben chiara la prospettiva che per far fronte a queste sfide occorre necessariamente inquadrare i problemi a livello europeo, un quadro al momento incapace di agire perché privo di poteri. Per questo la soluzione all’attuale incapacità d’agire dell’Unione Europea è stata tradotta in formulazioni precise nel primo sotto-paragrafo del capitolo VII, “Europa”, in cui sono elencate le riforme e gli interventi necessari da intraprendere per sostenere l’Europa nella competizione globale. Il programma di governo recita così “Riforme che devono essere promosse attraverso La Conferenza sul futuro dell’Europa. Sosteniamo le necessarie modifiche dei Trattati. La Conferenza dovrebbe condurre a una Convenzione costituente e un ulteriore sviluppo verso uno stato federale europeo, decentralizzato secondo i principi di sussidiarietà e proporzionalità e che abbia come fondamento la Carta dei diritti fondamentali.”

I principali ambiti individuati da riformare nel programma di governo sono:

  1. Riforma istituzionale: rafforzare il Parlamento europeo, ad esempio il suo diritto d’iniziativa legislativa; creare un suffragio europeo con liste in parte transnazionali e un sistema vincolante di candidati guida; dare priorità al metodo comunitario, ma continuare con politiche nazionali ove necessario; rendere il lavoro del Consiglio più trasparente e garantire che le proposte della Commissione siano discusse pubblicamente in seno al Consiglio; ampliare e utilizzare il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio; aumentare la sovranità strategica dell’Europa, affermando la propria capacità d’agire in un contesto globale ed essere meno dipendenti e vulnerabili in aree strategiche importanti come l’approvvigionamento energetico, la salute, l’importazione di materie prime e la tecnologia digitale.
  2. Protezione effettiva dello Stato di diritto, sia all’interno che all’esterno dell’Ue, sancita nell’art.2 TUE; chiedere pertanto alla Commissione europea, custode dei Trattati, di utilizzare in modo tempestivo e coerente gli strumenti esistenti per la difesa dello stato di diritto, anche le sentenze della Corte di Giustizia attraverso gli articoli 260 e 270 del TFUE.
  3. Rafforzare e approfondire l’Unione economica e monetaria. Costruire sulle basi del Patto di Stabilità e Crescita lo sviluppo, la sostenibilità del debito e il rispetto del clima. Il Next Generation EU, strumento limitato nel tempo e nella quantità, deve garantire una ripresa rapida e orientata al futuro per gli stati membri dopo la crisi, questo anche nel più elementare interesse tedesco.
  4. Politica estera, di difesa e di sicurezza comune: Il nostro obiettivo è un'UE sovrana come attore forte in un mondo caratterizzato da incertezza e concorrenza sistemica. Ci impegniamo per una vera politica estera, di sicurezza e di difesa comune in Europa. Vogliamo quindi sostituire la regola dell'unanimità nel Consiglio dei ministri dell'UE in materia di politica estera e di sicurezza comune (PESC) con voti a maggioranza qualificata e sviluppare un meccanismo a tal fine con i nostri partner per coinvolgere adeguatamente anche gli Stati membri più piccoli in questo modo.
  5. Adesione all’Ue degli stati balcanici: l’Ue deve migliorare la sua capacità d’assorbimento. Il governo tedesco sostiene quindi il processo d’adesione dei sei stati della regione dei Balcani occidentali e le riforme necessarie perché essi soddisfino i criteri di Copenaghen. La prossima cosa da fare è aprire i primi capitoli dell'adesione all'UE con Albania e Macedonia del Nord e la liberalizzazione dei visti con il Kosovo; proseguire le trattative con Montenegro e Serbia. Impegnarsi per raggiungere una pace duratura in Bosnia-Erzegovina.

Il nuovo programma di governo tedesco è ancor più innovativo in quanto le riforme in esso proposte vengono indirizzate alla Conferenza sul futuro dell’Europa, momento di dialogo e riflessione tra cittadini europei e le Istituzioni europee sul proprio futuro, e per il fatto che sia scritto testualmente per la prima volta nel programma governativo di uno Stato membro che si debba riformare l’Ue attraverso innovazioni che portino alla formazione di una Costituzione europea e di uno Stato federale europeo.

La pandemia e le sue conseguenze hanno messo alla prova i nostri Paesi, economie e sistemi politici inclusi. In questo periodo di grandi rivolgimenti sta emergendo sempre più in tutti i Paesi europei che -per citare ancora una volta il Manifesto di Ventotene- “la linea di divisione fra i partiti progressisti e partiti reazionari cade ormai, non lungo la linea formale della maggiore o minore democrazia, del maggiore o minore socialismo da istituire, ma lungo la sostanziale nuovissima linea” tra chi concepisce il potere come mera conquista del “potere politico nazionale, e che faranno, sia pure involontariamente il gioco delle forze reazionarie”, e coloro che vedranno “come compito centrale la creazione di un solido stato internazionale, che indirizzeranno verso questo scopo le forze popolari”.

Link al programma di governo tedesco: https://bit.ly/33UWeCV

  

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