Il 2024 sarà un anno determinante per chi ha a cuore la libertà, la democrazia, la giustizia. Si decideranno molte partite decisive: ricordiamo quella negli Stati Uniti con le elezioni presidenziali, quella in Medio Oriente riguardo al drammatico conflitto in corso, in Europa rispetto all’aggressione russa, ma anche con l’elezione del Parlamento europeo e il conseguente rinnovo nelle istituzioni europee.

Molto del futuro dell’Unione europea – a fronte di queste incognite così pericolose per la nostra sicurezza e alla vigilia di un voto che sarà importante – dipenderanno dalla capacità degli Stati membri di cogliere un’opportunità che i cittadini attraverso la Conferenza sul futuro dell’Europa (CoFoE) e il Parlamento europeo hanno preparato. Si tratta di una proposta chiara e incisiva per riformare l’Unione europea e dotarla di quegli strumenti politico-istituzionali e finanziari che le permettano di agire con efficacia e autorevolezza. Il 22 novembre il Parlamento europeo ha infatti approvato la richiesta di aprire una Convenzione ex. Art. 48 TUE per riformare i Trattati, sulla base delle richieste dei Cittadini formalizzate nelle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa; e ha anche elaborato un insieme coerente di riforme allegate alla richiesta di avvio della Convenzione.

Il Consiglio dell’UE, subito dopo il voto del Parlamento, ha trasmesso la richiesta al Consiglio europeo, che ora dovrà decidere a maggioranza semplice se darle o no seguito. La palla pertanto è ora nelle mani dei Paesi europei, ed in particolare dei loro governi, e non è una questione astratta, ma una scelta precisa che bisognerebbe fare consapevolmente, evitando di fingere di ignorarla e facendola quindi cadere senza dibattito o confronto e senza neppure portarla all’attenzione dei cittadini.

Il MFE – insieme all’UEF e alle altre sezioni federaliste in Europa – si batte perché la richiesta del Parlamento europeo sia messa in agenda del Consiglio europeo del 21-22 marzo e perché ci sia una maggioranza di governi favorevole all’avvio della Convenzione per la riforma dei Trattati, che in tal caso potrebbe essere messa in calendario per l’inizio del 2025.

In Italia, in particolare, il nostro obiettivo è che ci sia una presa di coscienza di tutto il Parlamento riguardo a questa opportunità, e che il Governo riceva pertanto sollecitazioni a schierarsi a favore della Convenzione, capendo quanto è nell’interesse del Paese una riforma dei Trattati che sciolga gli attuali nodi che bloccano l’UE.

Anche il nostro intervento in campagna elettorale per chiedere alle forze politiche impegni precisi cui attenersi una volta entrate nel Parlamento europeo dipenderà largamente dal fatto che l’apertura della Convenzione sia stata decisa, oppure viceversa che la si stia insabbiando. Per questo la nostra mobilitazione in queste prossime settimane sarà strutturata per porre innanzitutto l’attenzione sull’appuntamento del Consiglio europeo di marzo e per far crescere in Italia la consapevolezza di questa opportunità decisiva. L’intervento in campagna elettorale sarà poi in continuità, come slogan e impegno, ma dipenderà, come si diceva, dagli impegni presi o non presi per avviare la riforma dei Trattati.

I documenti e il materiale per la campagna del MFE per la riforma dei Trattati sono disponibili sul nostro sito all'indirizzo https://www.mfe.it.

  

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